Descrizione
“Fossero andati i genitori a visitare quei cunicoli avrebbero detto: no, figlio mio! Meglio povero ma
con noi! Avrebbero avvertito l’umiliazione spaventosa, la disumana umiliazione. Un ragazzo di 17-
18 anni che è costretto a passare 10 ore in cunicoli dove – posso dire la parola? Non vorrei
scandalizzare – dove possono vivere e camminare solo i topi! Uomini e topi! Parola dura, detta da
un vescovo all’altare: eppure deve
essere detta: perché mai gli uomini debbano essere ridotti a topi!”
Leandro Lucchetti «ha scritto un testo da cui traspaiono sdegno e commozione, sentimenti comuni
a tutti coloro che sentono raccontare la vicenda di Ravenna; con quelle tredici morti che erano
state il risultato ultimo (potremmo dire inevitabile) di una incredibile sequenza di omissioni condite
dal cinismo dei responsabili dei lavori e dalla impotenza dei controlli. Insomma quanto di più
lontano possibile da quel concetto di “tragica fatalità” che spesso si invoca per giustificare gli
infortuni e i morti sul lavoro».
«Un’incredibile sequenza di omissioni»
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