Descrizione
Il presente volume intende far conoscere tutta (o quasi tutta) la produzione in versi rimasti finora inediti
di Roberto Pagan.
«Uno scettico apolide tra popoli devoti al vitello d’oro, che non rivendica nessuna verità e rifiuta ogni posa profetica (nemmeno nel segno di un nichilismo finto-modesto: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo); convinto però del valore nobilmente consolatorio della poesia, funzione insostituibile di un colloquio con sé stessi che esalta la fragile bellezza del nostro possesso più prezioso, la vita. […]
… originale testimone della nostra epoca smarrita, teso a conservare di sé e delle sue esperienze il vitale e l’intenso, il personale e l’universale, per farne sollecitanti figure di dialogo da affidare, come il messaggio di un naufrago, alla fragilità di una bottiglia ed al capriccio delle correnti».
– Fulvio Senardi
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